I disturbi alimentari sono condizioni complesse e spesso fraintese. Molti li associano solo all’aspetto fisico o alla volontà personale, ma la realtà è molto più articolata. Ecco cinque aspetti poco noti che è importante conoscere per comprendere davvero cosa si cela dietro queste malattie.
1. Non riguardano solo il cibo o il peso
Molti pensano che i disturbi alimentari siano semplicemente un’ossessione per il corpo o la dieta. In realtà, sono spesso il sintomo di problemi emotivi profondi: ansia, depressione, traumi, bassa autostima o bisogno di controllo. Il cibo diventa un mezzo per gestire o anestetizzare il dolore emotivo.
2. Possono colpire persone di ogni età, genere e aspetto
C’è un mito diffuso secondo cui i disturbi alimentari colpiscano solo ragazze adolescenti magrissime, questa rappresentazione stereotipata prende il nome di “The SWAG Stereotype” Falso. Uomini, adulti, persone anziane e persone con corpi di tutte le taglie possono soffrire di anoressia, bulimia o disturbo da alimentazione incontrollata. Spesso questi casi non vengono riconosciuti proprio a causa di stereotipi errati.
3. Non sempre sono visibili
Non tutte le persone con un disturbo alimentare appaiono “malate”. Chi soffre può avere un peso normale o persino sovrappeso. Questo rende difficile la diagnosi e porta molte persone a non essere credute, o peggio, a non ricevere aiuto perché “non sembrano avere un problema”.
4. Il recupero non è solo fisico, ma anche psicologico
Guarire da un disturbo alimentare non significa solo riprendere peso o smettere di abbuffarsi. Il vero recupero coinvolge la mente, il rapporto con se stessi, con il corpo e con le emozioni. È un processo lungo e delicato che richiede terapia, supporto e, spesso, più tentativi.
5. Sono tra le malattie mentali con il più alto tasso di mortalità
Questa è una delle verità più dure: i disturbi alimentari, soprattutto l’anoressia nervosa, hanno un tasso di mortalità tra i più alti tra tutte le patologie psichiatriche. Le complicazioni fisiche, il rischio di suicidio e la mancanza di accesso a cure adeguate possono avere conseguenze fatali.
In Italia, bulimia e anoressia causano più di 4.000 morti l’anno (Dati ReNCaM). A livello globale, muore una persona ogni 52 minuti a causa di queste patologie.
Comprendere i disturbi alimentari richiede empatia, informazione e la volontà di superare i luoghi comuni. Parlare di questi aspetti nascosti può salvare vite, ridurre lo stigma e avvicinare più persone alla possibilità di chiedere aiuto.