“Tutti dovrebbero avere un Comestai nella vita” – la storia di Marialuce

Il miglior momento per chiedere aiuto è adesso

In Comestai il primo colloquio è gratuito, così puoi vedere come va e scegliere se proseguire.

“Ho fatto milioni di diete, ho perso il conto. Ogni volta la stessa sensazione: frustrazione, fallimento, solitudine. Nessuno credeva davvero che soffrissi di Disturbi Alimentari.”

Marialuce ha conosciuto Comestai dopo un lungo percorso fatto di tentativi, delusioni e fatica.
Come molte persone, ha cercato per anni qualcuno che potesse ascoltarla davvero, qualcuno che vedesse oltre il numero sulla bilancia o le etichette di “dieta” e “controllo”.

“Non mi credeva nessuno”

Sedersi a tavola, per Marialuce, non era un gesto semplice.
Dietro a ogni pasto c’era un peso invisibile, una difficoltà che nessuno sembrava comprendere:

“Io non ho mai avuto nessuno che mi credesse quando dicevo di avere un problema. Non ero riconoscibile, e per questo nessuno mi credeva.”

Finché un giorno, quasi per caso, ha trovato un post di Comestai.
Era un sabato pomeriggio, e ha deciso di scrivere. Poco dopo ha ricevuto risposta.

“Ho creduto di pancia, come vivo tutte le mie emozioni. Mi sono affidata.”

Un luogo dove sentirsi creduti

Per Marialuce, Comestai è stata la prima realtà capace di accoglierla senza giudizio.

“In un unico luogo ho trovato tutto: ascolto, comprensione e un percorso che non mi fa sentire sbagliata.”

Con l’équipe di Comestai, ha imparato a guardare se stessa in modo diverso.
Non più in termini di “hai fallito” o “hai fatto bene”, ma con uno sguardo curioso e gentile:

“Scopriamo insieme cosa ti fa stare così male e lavoriamoci.”

Ha capito che il suo percorso non doveva più essere costruito su palazzi senza fondamenta, ma su un terreno stabile, fatto di relazione, presenza e fiducia.

Il valore dell’online: sentirsi accompagnati anche da casa

Con due figli e una vita piena, l’online è stato per Marialuce una risorsa preziosa:

“L’online è salvifico. Non sento la differenza: il professionista c’è, ti fa sentire accompagnata.”

Ha trovato una squadra di clinici — psicologa e dietista — che lavorano insieme per costruire un percorso integrato, umano, personalizzato.

“Avevo paura di trovare l’ennesimo professionista che mi parlasse solo di dieta. Invece ho trovato qualcuno che mi ha chiesto, per la prima volta: come stai?”

“A chi non è mai stato creduto”

Marialuce oggi racconta la sua esperienza con gratitudine e coraggio.

“A chiunque non sia mai stato creduto quando chiedeva aiuto, dico di fidarsi e affidarsi. In Comestai non ti sostituiscono, ma ti affiancano. Ti aiutano a imparare un nuovo alfabeto per dare un nome al tuo malessere.”

La rapidità con cui è stata accolta è stata per lei fondamentale:

“Quando si trova il coraggio di chiedere aiuto, non deve mai passare troppo tempo. Il vostro tempismo è stato essenziale.”

Il messaggio di Marialuce

“Non abbiate paura di guarire. A volte si ha paura di guarire perché non si sa chi si è senza il proprio dolore. Ma è proprio lì che si comincia davvero a conoscersi.”

Il pensiero che ci portiamo a casa

Ogni storia come quella di Marialuce ci ricorda quanto sia prezioso il primo passo: chiedere aiuto, anche quando sembra tardi.
Perché dietro ogni sintomo, ogni difficoltà, ogni paura c’è una persona che merita di essere vista, creduta e accompagnata.

E come dice lei, “tutti dovrebbero avere un Comestai nella loro vita”.

Il miglior momento per chiedere aiuto è adesso

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