Quando Giulia ha incontrato per la prima volta Comestai, non immaginava che un percorso completamente online potesse offrirle ciò che per anni aveva cercato altrove senza trovarlo: una cura competente, un’équipe multidisciplinare realmente coordinata e un’attenzione profonda alla persona nella sua interezza.
Eppure, tutto è iniziato da una domanda semplice: “Come stai?”
Una domanda che racchiude un approccio privo di giudizio, che guarda oltre il sintomo e riconosce l’essere umano, la sua storia, la sua fragilità e la sua forza.
Un calore che arriva attraverso lo schermo
Giulia racconta che ciò che l’ha colpita è stato scoprire che la distanza fisica non impedisce la vicinanza emotiva.
Anzi, quando il lavoro è guidato da professionalità, coordinazione ed empatia, l’online diventa un luogo sicuro dove sentirsi davvero accolti.
“Non ero abituata a quel calore e a quella inclusione… mi fanno sentire accolta, sostenuta, abbracciata.”
L’esperienza di Giulia mostra che la qualità della relazione terapeutica non dipende dal luogo, ma dall’approccio: ascolto autentico, presenza costante e uno sguardo che abbraccia tutta la persona.
Perché l’online può fare davvero la differenza nei Disturbi Alimentari
Il trattamento online sta rendendo possibile ciò che, per molte persone, prima era irraggiungibile.
Nel caso di Giulia, ha significato:
- iniziare un percorso senza ostacoli logistici o geografici;
- ricevere supporto costante, con frequenza e continuità difficili da ottenere nei servizi tradizionali;
- coinvolgere la famiglia, che può partecipare con regolarità senza doversi spostare;
- essere seguita da un’équipe completa, indipendentemente dalla distanza.
Ma soprattutto, l’online permette di abbattere il senso di isolamento spesso legato ai Disturbi Alimentari: la persona non è più sola, nemmeno nei momenti più difficili.
Il valore di un’équipe che lavora insieme, non solo in parallelo
Nei Disturbi Alimentari, nessun professionista può bastare da solo.
È necessario un lavoro integrato che includa:
- psicoterapeuti,
- nutrizionisti e dietisti,
- figure psicoeducative,
- specialisti che sostengono la famiglia,
- medici sul territorio quando necessari.
Il percorso di Giulia è un esempio concreto di questa sinergia.
L’équipe di ComeStai lavora in modo coordinato, condividendo obiettivi, strategie e osservazioni, così che ogni passo sia allineato e centrato sulla persona.
Questa integrazione permette interventi più rapidi, precisi ed efficaci: un elemento cruciale quando si affronta un Disturbo Alimentare, dove la tempestività e la coesione del team sono spesso determinanti.
Una presa in carico completa, anche grazie alla collaborazione con il territorio
Un altro aspetto fondamentale è la capacità del centro di integrare professionisti territoriali quando servono valutazioni o interventi in presenza.
Giulia racconta con gratitudine quanto sia stato naturale questo passaggio:
“La stessa équipe di Comestai ha richiesto, prima della mia presa in carico, il coinvolgimento di una figura professionale sul territorio. Questo mi ha fatto capire che ero nelle mani giuste.”
Questo modello ibrido – online più supporto locale – permette una presa in carico realmente globale, senza perdere continuità né qualità.
La famiglia come parte attiva della cura
Uno degli aspetti più trasformativi per Giulia è stato il coinvolgimento della sua famiglia.
Il supporto dedicato ai suoi genitori ha creato un cambiamento tangibile nel clima emotivo e relazionale, rafforzando l’intero percorso.
È un’altra dimostrazione di come l’online, se ben strutturato, possa ampliare le possibilità di sostegno e rendere partecipi anche le figure di riferimento, fondamentali nella guarigione.
Dal sintomo alla possibilità: il sogno di restituire ciò che ha ricevuto
Col tempo, Giulia ha iniziato a vedere il suo percorso non solo come una lotta contro qualcosa, ma come un’opportunità di crescita personale.
Il suo desiderio, un giorno, è trasformare la propria esperienza in un aiuto per chi si trova intrappolato nelle “gabbie” del disturbo.
Un sogno che nasce proprio dall’impatto avuto dall’équipe e dalla forza del percorso online che le ha permesso di riscoprirsi.
L’online è una risorsa potente, quando c’è un’équipe
La storia di Giulia insegna qualcosa di importante:
La cura online funziona. E funziona molto bene quando dietro c’è un’équipe formata, coordinata e profondamente umana.





